di Michelangelo Nasca e Roberto Immesi
La tragedia di Altavilla Milicia, in cui hanno perso la vita tre persone, ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei media nazionali. Una vicenda legata alla religiosità dei protagonisti (se così possiamo definirla) che ha generato una grande confusione, non solo perché legata a una confessione diversa da quella cattolica ma soprattutto perché lambisce il tema del demonio e delle possessioni.
Tema che andrebbe trattato con competenza e delicatezza, proprio per evitare di generare equivoci e confusione. Peccato che il primo marzo, durante la trasmissione “Ore 14” di Rai2, sia andato in onda ben altro. Uno degli argomenti della puntata è la tragedia di Altavilla Milicia ma l’attenzione si focalizza su alcune parole pronunciate dal rettore della basilica, monsignor Salvatore Priola, estrapolate dal video di un’intenzione di preghiera dello scorso settembre, quindi diversi mesi prima del triplice omicidio, e dall’intervento di Priola alla puntata di “Porta a porta” dello scorso 29 febbraio.
Il rettore della basilica, in entrambe le occasioni, parla di alcuni casi avvenuti proprio ad Altavilla che avrebbero per protagonisti anche dei bambini ma precisa, come è giusto che sia, di aver informato gli esorcisti dell’arcidiocesi di Palermo per capire, insieme alle équipe mediche previste in casi simili, se si tratti di disturbi spirituali o di altra natura. Tutto corretto e tutto nel rispetto delle regole, proprio a tutela delle persone coinvolte. La Chiesa cattolica, infatti, ha ben chiaro che spesso i disturbi psicologici possono essere scambiati per altro e quindi, prima di procedere, interpella degli esperti per avere la certezza che si tratti di problematiche spirituali e non di altra natura.
Ma tanto non è bastato. Gli ospiti di “Ore 14” (giornalisti, medici e opinionisti evidentemente non avvezzi a casi simili) hanno iniziato a puntare il dito contro il rettore, negando la possibilità che il demonio possa realmente esistere e accusandolo (neanche velatamente) di aver creato allarmismo e scandalo, arrivando a suggerirgli il ricovero in una adeguata casa di cura per sacerdoti!
In studio però nessuna possibilità di replica, nessuno spazio a differenti opinioni, neanche l’ombra di una voce fuori da “quel” coro ormai partito in quarta nell’opera di demolizione dell’onorabilità di monsignor Priola. Toni denigratori rivolti al presbitero ma che colpiscono la comunità di Altavilla e in generale la fede dei credenti.
Una brutta pagina di tv, e consentiteci anche di giornalismo, che non si addice al servizio pubblico e di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Foto: di Michelangelo Nasca
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