E certamente, quando i genitori sono educativamente presenti, nel contesto della vita familiare, i figli crescono e imparano in modo diverso, e l’episodio accaduto recentemente a Malta ce ne dà conferma e offre lo spunto per una pedagogica riflessione.
La bravata di cinque giovani siciliani – quella di non pagare il conto, dopo aver consumato il pranzo in un ristorante maltese – è stata subito ammonita e corretta dal padre di uno dei ragazzi coinvolti.
Il gestore del ristorante – preso atto della frode, e riconosciuto l’accento di provenienza regionale dei giovani clienti – aveva infatti provato a rintracciare i responsabili attraverso la stampa locale siciliana.
Il padre di uno dei ragazzi, letta la notizia e ricevuta conferma da parte del proprio figlio (pentito per il gesto compiuto), ha chiamato il proprietario del locale per scusarsi dell’accaduto e per risarcire i 100 euro che non erano stati pagati. Il papà del ragazzo, inoltre, si rendeva disponibile a far lavorare nel ristorante il proprio figlio gratis per un mese, così da comprendere l’errore commesso.
Il proprietario del locale, di fronte al gesto esemplare e corretto del papà siciliano, ha rinunciato al rimborso, ringraziando l’onesto cittadino italiano per il suo intervento. «Lui però – riferisce il gestore del ristorante al Corriere della Sera – ha continuato a insistere, così gli ho proposto di devolvere la somma ad Arka un’organizzazione dell’isola di Gozo che si prende cura di persone con disabilità. La mia idea lo ha colpito molto e, alla fine, mi ha richiamato annunciando di aver donato ben 250 euro. Noi, per conto nostro, a quel punto siamo tornati dalla polizia e abbiamo ritirato la denuncia».
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