Le locandine sulle celebrazioni della Settimana Santa tornano a colorare l’ingresso delle parrocchie e le bacheche virtuali presenti nel web. Un felice ritorno a quella normalità che il Covid-19 voleva costringerci a perdere definitivamente di vista.

Orari delle messe, confessioni, esercizi spirituali, catechesi per bambini e adulti, e persino processioni… un elenco di attività e momenti celebrativi che “finalmente” ricominciano a scandire il tempo “sacro” del cristiano, restituendo a Dio ciò che è “sempre” stato di Dio; e quell’avviso sacro che prima leggevi frettolosamente, adesso ti fermi a contemplarlo come si trattasse di una preziosa pergamena esposta in un museo, gustandone, parola per parola, tutto il contenuto, con un sospiro di sollievo in sottofondo che attendevamo da tempo.

Certamente, non è ancora il caso di starnutire platealmente durante le celebrazioni, né di stringere dalla prima all’ultima fila le mani dei fedeli presenti per lo scambio della pace, ma già il solo fatto di poter ridurre il distanziamento è una bella conquista.

Troveremo ancora gli adesivi, predisposti sulle panche, che indicavano “questo è il tuo posto”, “siediti qui”, “rispetta la distanza”… e magari alcuni fedeli faranno un po’ più di fatica ad ignorarli del tutto. Indosseremo, per un po’ di tempo ancora, la mascherina nei luoghi al chiuso e staremo maggiormente attenti a monitorare gli eventuali sintomi influenzali.

Anche questo ritornare progressivamente alla normalità ci metterà alla prova, ma come in tutte le cose bisognerà superare la paura: quella di contrarre il virus, e soprattutto la paura di aver perduto la fede!

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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