In realtà nessuno ha scattato una fotografia a Gesù ma probabilmente questa volta ci sono andati vicini. Una cosa è certa, bisogna uscire dall’idea di immaginare Gesù con gli occhi azzurri, i capelli biondi e una carnagione nordica: era nato in Palestina e pertanto il suo aspetto doveva essere l’esatto contrario di quanto abbiamo immaginato fino ad ora.

Nella Bibbia viene annunciato come “il più bello dei figli dell’uomo” ma in realtà sul suo aspetto fisico non sappiamo praticamente nulla, a differenza del suo animo e dei suoi sentimenti che vengono fatti intendere nei Vangeli. La Sindone e il Sudario di Oviedo, invece, sono forse le uniche due reliquie che custodiscono il volto di Gesù, negli anni infatti diversi scienziati e studiosi hanno ricavato immagini raffiguranti il probabile volto del Cristo. Nel 2015 anche la Polizia Scientifica italiana grazie all’informatica forense, tentò di ricostruire il volto del telo sindonico attraverso un programma utilizzato per ricreare i volti delle persone ricercate o scomparse. Venne fuori un’immagine interessante che rappresentava un Gesù 33enne, in pratica l’età della morte, fino a qualche mese fa quando ci fu una nuova ricostruzione. Tutto nasce grazie all’artista olandese Bas Uterwijk, che utilizza l’intelligenza artificiale per creare monumenti e personaggi storici.

Diversi sono infatti i “grandi del passato” che l’artista ha riportato in vita, tra questi c’è anche Gesù. “L’obiettivo del progetto – spiega l’artista – è quello di raggiungere un fotorealismo quasi perfetto pur rimanendo fedele alla somiglianza della persona, oltre che a dare ai suoi modelli espressioni interessanti”. In effetti, nella foto si vede un Gesù di circa 30 anni, volto e occhi profondi e scuri, barba lunga (proprio come si usava in quel periodo) e il naso tipico delle zone in questione. E il suo fisico? Grazie ai Vangeli, sappiamo che faceva il falegname e di certo possiamo immaginare un uomo in forma e con spalle e braccia forti anche se con una statura intorno a 1,60m, tuttavia qualche antica cronaca lo definisce alto e ben proporzionato, la statura media a quel tempo però non era sicuramente medio/alta.

Di Giovanni Azzara

Giornalista, laureato in Lettere e Storia, ha studiato Scienze Religiose. Appassionato di Storia della Chiesa, segue la cronaca vaticana. Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo, è vicedirettore del quotidiano Esperonews, collaboratore del Giornale di Sicilia, collabora attivamente con Radio Spazio Noi inBlu2000 e Radio Panorama.

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