Protagonisti del potere economico e sociale italiano, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, i Florio hanno lasciato nella città di Palermo le tracce maestose della loro presenza.
La famiglia di armatori e imprenditori di origini calabresi – che nella Sicilia dell’Ottocento divenne economicamente e socialmente onnipresente – ha segnato uno dei periodi storici più rigogliosi del Capoluogo siciliano.
Il professor Baldo Lo Cicero, ci accompagna oggi al n. 38 del viale Regina Margherita, per visitare, attraverso i suoi scatti fotografici, il capolavoro dell’architettura Art Nouveau palermitana.
Il Villino Florio è, infatti, la testimonianza del gusto elegante della borghesia palermitana, e, in modo particolare, della famiglia dei Florio. L’edificio, costruito intorno al 1899-1900, nasce da un progetto di Ernesto Basile (architetto italiano, esponente del modernismo internazionale e del Liberty) che ne curò anche gli interni nei minimi dettagli.
«Allogata entro un ampio parco – precisa Giuseppe Bellafiore –, oggi soltanto di m2 2.500, che si estendeva dalla via Dante al corso Olivuzza e che fu quasi del tutto distrutto a causa delle lottizzazioni speculative a cominciare dagli anni trenta. Devastata da un incendio doloso nel 1962, è stata acquistata nel 1975 dall’Ente Regionale per i Palazzi e le Ville di Sicilia per 140 milioni di lire» (Palermo. Guida della città e dei dintorni, Edizione Susanna Bellafiore).
Foto: © Baldo Lo Cicero
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