Sabato 10 maggio 2025, una folla di fedeli si è raccolta per venerare il corpo del Beato Rosario Angelo Livatino. L’esposizione pubblica – spiegano nel sito dell’Arcidiocesi di Agrigento – è avvenuta nella Chiesa Santa Chiara di Canicattì, al termine della ricognizione canonica seguita alla traslazione della salma dalla cappella di famiglia nel cimitero al nuovo luogo di sepoltura.

I dettagli dell’evento sono stati anticipati durante una conferenza stampa tenutasi venerdì 9 maggio nel Palazzo Arcivescovile di Agrigento. La data non era casuale: il 9 maggio ricorreva l’anniversario della beatificazione del giudice Livatino e della storica visita di San Giovanni Paolo II all’Arcidiocesi di Agrigento.

Proprio in quella data, nel Palazzo del Vescovo, il Santo Padre incontrò i genitori del Beato, poco prima della toccante Concelebrazione Eucaristica a Piano San Gregorio, celebre per il suo vibrante appello ai piedi del Tempio della Concordia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, e don Gero Manganello, custode della reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino. Don Manganello ha illustrato il programma della giornata di esposizione e ha spiegato le motivazioni della scelta di una sepoltura privilegiata all’interno della Chiesa Santa Chiara.

Questa sarà realizzata con lastre di marmo che richiameranno il reliquiario contenente la camicia del Beato, posta simbolicamente sul libro dei Vangeli e sul Codice Penale, a rappresentare le solide guide che ispirarono l’operato del giudice Livatino.

Don Giuseppe Lentini, notaio del Tribunale ecclesiastico incaricato della ricognizione canonica del corpo, ha comunicato che il corpo è stato ritrovato “integro ma non incorrotto”. Dopo interventi di conservazione, sarà esposto alla venerazione dei fedeli in un’urna apposita, rivestito della toga e con una maschera in silicone che ne riproduce i tratti del volto.

Nel corso della conferenza è stato precisato che l’esposizione non avrà carattere permanente, ma si terrà solamente in tre giorni significativi legati alla vita del Beato: il 21 settembre, anniversario del suo martirio; il 29 ottobre, giorno della sua memoria liturgica; e il 9 maggio, data della beatificazione.

Per il resto dell’anno, la salma sarà custodita nella cappella a lui dedicata all’interno della Chiesa Santa Chiara, in una sepoltura non visibile.

Hanno partecipato all’incontro con la stampa anche don Gioacchino Falzone, promotore di giustizia del tribunale ecclesiastico, e il sindaco di Canicattì, dottor Vincenzo Corbo. Il sindaco ha espresso il suo onore per essere stato scelto come testimone nel tribunale per la ricognizione del corpo e ha sottolineato come la città di Canicattì e le istituzioni preposte all’ordine e alla sicurezza si siano preparate con impegno e in sinergia per accogliere i numerosi fedeli desiderosi di rendere omaggio al martire Livatino.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È Presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.