La domanda può sembrare banale ma in questi giorni, segnati dalla tristezza per la morte di Francesco, ha fatto capolino più volte sui social network: a chi tocca eleggere un Papa?
Quesito che ha spesso scatenato vivaci dibattiti, coinvolgendo anche chi non è credente, e a cui vogliamo provare a dare qualche risposta.
Vescovo di Roma
Per quanto possa sembrare strano, bisogna ricordare che, almeno nella prima fase della storia della Chiesa, non c’era un Papa vero e proprio. Anzi, il termine Papa (“padre”) era attribuito a varie figure ecclesiastiche. Fu solo col tempo che al vescovo di Roma, considerato il successore di Pietro, venne riconosciuto un primato (non solo onorifico) su tutti gli altri vescovi del mondo.
Non è un caso che Papa Francesco abbia voluto sottolineare, anche nell’annuario pontificio, che il Papa è anzitutto il vescovo di Roma. Anzi, è Papa proprio perché vescovo di Roma e non il contrario.
Regole che cambiano
Una premessa, questa, fondamentale per capire come mai le regole, nel corso dei secoli, siano cambiate.
Secondo alcune fonti storiche, i primi vescovi di Roma venivano eletti dal popolo ed emblematico è il caso di Papa Fabiano che, nell’anno 236, come scrive Eusebio, si trovò per caso nell’assemblea di cristiani che doveva scegliere il successore di Papa Antero. Ad un tratto una colomba si posò su Fabiano, un contadino, e il popolo, interpretando quanto visto come un segno divino, lo acclamò Papa.
Col tempo però, e con il crescere del potere e del prestigio legati alla Cattedra di Roma, la scelta venne riservata al clero della diocesi capitolina che presentava poi il candidato al popolo, cui toccava approvare o disapprovare.
Le regole cambiarono più volte, includendo o escludendo il popolo e dando luogo a grandi incertezze (con papi e antipapi) ma anche a grandi ingerenze da parte del potere temporale. Questioni storiche a parte, l’elezione del Papa venne ben presto riservata al solo collegio cardinalizio.
Perché i cardinali?
I cardinali sono considerati storicamente i più stretti collaboratori del Papa, cui spetta aiutarlo nel governo della diocesi di Roma e quindi della Chiesa universale. Non è un caso che a ogni cardinale sia affidata una chiesa della città, ossia un titolo, proprio per evidenziare il legame indissolubile con il vescovo di Roma.
Il loro ruolo è quello di consigliare il Papa, di aiutarlo, di governare la Chiesa durante la Sede vacante e, per l’appunto, di eleggerlo.
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